Nel 1859, fu introdotto nel Regno di Sardegna, l’insegnamento dell’educazione fisica in Italia, sotto la denominazione di “Ginnastica“, obbligatorio ai soli maschi.
Il 7 Luglio 1878 è sicuramente una data importante e fondamentale per la storia scolastico/sportiva in Italia, in quanto l’allora Ministro della Pubblica Istruzione Francesco De Sanctis, riordinò la disciplina, rinominandola “Ginnastica educativa”.
“In particolare, la Legge De Sanctis n. 4442 del 7 luglio 1878 fu la prima, dopo l’Unità d’italia, a occuparsi interamente della materia. Essa sancì l’obbligatorietà dell’insegnamento della ginnastica educativa anche per le donne, nelle scuole di ogni ordine e grado (elementari, secondarie, normali e magistrali). Stabilì che i programmi fossero concordati tra Ministro della Pubblica Istruzione e Ministro della guerra, e che i maestri venissero reclutati tra il personale militare. […], avendo il fine di sviluppare nei fanciulli il «sentimento dell’ordine e il coraggio». Ma, a differenza del passato, questa legge introduce un insegnamento caratterizzato da finalità altamente educative.”
“Lo stesso De Sanctis, a sostegno del suo disegno di legge, disse: “Rifare il sangue, ricostruire la fibra, rialzare le forze vitali è il motto non solo della medicina, ma della pedagogia”. Questa affermazione è straordinaria sotto diversi aspetti. Innanzi tutto alle espressioni “rifare il sangue” e “ricostruire la fibra” sono facilmente riconducibili, con cognizione moderna, i due principali capisaldi della preparazione fisica. E cioè, rispettivamente, l’allenamento aerobico e lo sviluppo della forza. Inoltre, il riferimento alla medicina e alla pedagogia inquadra con singolare lucidità e preveggenza il binomio educazione – salute, su cui oggi, come espressamente indicato dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità, si basano le maggiori speranze di promozione della salute nel terzo millennio. De Sanctis istituì ispezioni tecniche da parte di un Ispettore per la Ginnastica, funzione per la quale fu nominato Valletti, direttore della Scuola Normale di Torino.” https://it.wikipedia.org/wiki/Educazione_fisica
A tutti gli effetti ci troviamo in un epoca un pochino particolare… Se da una parte abbiamo una gran facilità nel reperire materiale didattico per conoscere e/o approfondire un qualsiasi argomento, dall’altra, le abitudini e le comodità di questa modernità stanno sempre più limitando quelle che sono le nostra abilità motorie.
In palestra, ci capita frequentemente di affrontare nei nostri allenamenti, soggetti con scarsa conoscenza delle loro capacità motorie, parliamo di una conoscenza di base, che, indistintamente dall’età, (nel nostro caso una forbice da 9 anni a 50 anni), limitata il benessere quotidiano dell’individuo, nel range articolare, in primis, spalla e bacino, in secondo luogo uno scorretto rapporto muscolare dell’articolazione, intra ed extra rotatori della scapola, con ripercussioni l
atenti sul fisico, le quali condizionano e limitano i movimenti, le posture, ripercuotendosi fino alla psiche, demotivando e incentivando atteggiamenti oziosi. (esistono numerosi studi su come squilibri muscolari condizionano la postura e altrettanti di come una postura scorretta si ripercuote negativamente sulla quotidianità)
La soluzione è partire, sicuramente il passo più complesso, non è facile rompere gli equilibri, uscire dalla nostra comfort zone, metterci in discussione e imparare ciò che si è disimparato o per i più piccoli qualcosa che non si è mai imparato.
Armarsi di forza di volontà e amor proprio per godersi appieno le potenzialità del nostro affascinante e misterioso corpo.